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L’errore del chirurgo estetico

Le persone che si rivolgono in generale alla chirurgia plastica, sono sempre più numerose, ma bisogna ricordare che anche in questo campo c'è la possibilità di un errore del chirurgo estetico.

Le esigenze, comunque, sono differenti. La chirurgia plastica si divide in due grandi branche: chirurgia estetica e ricostruttiva.

Nell’ultimo caso enunciato chi si rivolge a tale chirurgo è vittima di situazioni patologiche congenite, a seguito di incidenti, sinistri stradali o altro. Tale tipo di intervento può essere ricostruttivo oppure demolitivo – ricostruttivo e le soluzioni possono essere di carattere parziale o totale.

La chirurgia estetica , invece, interviene, al di fuori di qualsiasi concetto di malattia. Per migliorare difetti del corpo dovuti alla sua naturale costituzione o all’invecchiamento dello stesso. Il suo compito è correggere o migliorare difetti che non rappresentano situazioni di carattere patologico. In ogni caso e ad ogni buon conto tali difetti incidono fortemente sulla psiche dell’individuo e sulla sua vita relazionale e sociale. Basti pensare alla circostanza che lo stesso è pronto a sottoporsi ad un intervento chirurgico in assenza di una malattia, solo per migliorare il proprio corpo. Non si tratta di atteggiamento mentale leggero, frivolo o dettato da motivazioni non adeguate. Pertanto anche la chirurgia estetica , pur non intervenendo su pazienti affetti da malattia, nel senso più letterale del termine, abbisogna di conoscenze e specializzazioni particolari.

Sia per incentivare i soggetti che sono mossi da giuste motivazioni, che per stoppare chi è invece mosso da motivazioni sbagliate.

In effetti, oggi si interviene esteticamente sul viso e sul corpo a mezzo di lifting del viso, delle braccia, delle cosce, otoplastica, blefaroplastica, trapianto capelli, mentoplastica, aumento degli zigomi, mastoplastica sia additiva che riduttiva, aumento dei polpacci, addominoplastica, gluteoplastica. A titolo esemplificativo.

Il medico che interviene deve essere un chirurgo specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva o estetica e non un chirurgo generico. I chirurghi generici, sono, da un punto di vista puramente professionale, autorizzati ad effettuare l’intervento, ma, per motivi alquanto ovvi, non possono avere le competenze specialistiche necessarie.

Occorre ricordare e sottolineare, che può ritenersi chirurgo plastico, solo chi è specialista in chirurgia plastica, ovvero solamente chi ha ottenuto la specializzazione in tale materia.

In campo ricostruttivo, lo specialista è in grado di individuare le modalità a mezzo delle quali intervenire per correggere un difetto di qualsiasi natura ed in campo estetico, il chirurgo specializzato sa quando deve, o non deve intervenire. E quando interviene svolge la sua attività supportato da una specializzazione molto peculiare.

Il chirurgo plastico-estetico, comunque risponde sempre dell’errore medico, qualora lo stesso dipenda da imprudenza, imperizia, negligenza e colpa in generale.

Il chirurgo estetico, in base alla giurisprudenza, è l’unico fra i medici ad essere il soggetto di una prestazione di risultato e non di mezzi. Pertanto e conseguentemente, lo stesso risponde di un risultato di cui il paziente non è soddisfatto. Sta a dire che il chirurgo estetico dovrà fare ottenere al paziente il risultato che le parti hanno concordato all’inizio del rapporto.

In caso contrario il paziente può richiedere i danni per l'errore del chirurgo plastico.

Il chirurgo estetico risarcirà il danno biologico, ovvero quello psicologico, provocato al cliente a mezzo di un intervento che non ha ottenuto il risultato voluto, ovvero sbagliato e soprattutto se tale intervento ha compromesso la fattibilità di un nuovo intervento chirurgico a mezzo del quale ottenere finalmente il risultato sperato. Il chirurgo estetico, a seguito della risoluzione del contratto per inadempimento, dovrà restituire al paziente quanto ricevuto.

A seguito di una recente sentenza “Corte di Cassazione sezione IV sentenza del 7 novembre 2012, n. 19265” nel contratto di prestazione d’opera per un intervento di chirurgia estetica , qualora il paziente receda prima dell’operazione, perchè ha mutato idea, non deve pagare nulla e quanto pagato come acconto deve essere restituito, in quanto determina, in capo al chirurgo estetico, un indebito arricchimento.

Lo Studio e l’errore del chirurgo estetico

Lo studio si occupa di tutte le ipotesi in cui il risultato ottenuto non sia conforme, oppure dei casi in cui il chirurgo abbia voluto operare anche in situazioni in cui non era affatto necessario. Lo studio cura ogni tipo di risarcimento danno in tale delicato settore, di carattere fisico e psicologico.

L’avvocato Cornia & partners offre consulenza per il risarcimento dei danni causati da errori medici, da responsabilità dei medici stessi, occupandosi della fase prettamente stragiudiziale e degli accordi conseguenti, nonchè della fase più squisitamente giudiziale.

Le varie attività possono, quindi, spaziare da una semplice consulenza, all’esame della documentazione medica in possesso del paziente, con richiesta di quella che il paziente deve avere. Alla richiesta di una consulenza medico legale. Dal patrocinio in una causa civile di richiesta di risarcimento danni a seguito di danni causati da errore del chirurgo estetico - plastico, alla preparazione di una fase predibattimentale, istruttoria e di raccoglimento prove, del processo penale, avente origine da un atto di querela. Tale ultima fase potrà o sfociare nel dibattimento vero e proprio o interrompersi, a seguito di remissione di querela, nel caso in cui ci si ritenga soddisfatti da un corrispettivo risarcitorio adeguato dal punto di vista economico.